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Scheda n. 43

(di Chiara Semenzato)

Da:
Il Museo di san Pio X a Salzano
Argenti, tessuti e arredi sacri dal Quattrocento al Novecento
Amministrazione Comunale di Salzano, 1999 
Pag. 104

Immagine madonna con bambino

N. inv. 501

MADONNA CON BAMBINO

1837-1839  - (Veneto ?)

Dimensioni Madonna: h. cm. 150; nicchia: h. cm. 200, largh. cm. 110.
Materiali / Tecnica legno scolpito, dorato e dipinto.
Descrizione Madonna in piedi con bambino in braccio benedicente entro nicchia dalla volta interna stellata.

Notizie storico critiche

Le Confraternite di Carità sono istituzioni laiche interne alla struttura ecclesiastica di assai antica origine - taluni le fanno addirittura risalire ai tempi dei primi cristiani - che avevano fini di pietà, culto e beneficenza. Esse erano molto diffuse e si hanno ampie testimonianze della loro remota presenza anche a Salzano. La Confraternita della Beata Vergine vi fu presente almeno dal 1574[1] assumendo di volta in volta intitolazioni diverse come "della Concezione, del Rosario e del Carmine"[2] e venne rifondata nel 1723[3] come Confraternita della Madonna della Dottrina Cristiana[4] pur restando uguale nella forma e nella sostanza. Secondo quanto afferma il Bacchion le Confraternite avevano un notevole seguito presso i Salzanesi, addirittura "i confratelli del S. S. Sacramento e della Madonna erano numerosissimi, circa 400, e dovevano corrispondere un dato tributo per aver diritto a suffragi, a speciali distinzioni nelle pubbliche processioni o nell'accompagnamento dei defunti"[5]. Con le loro entrate esse aiutarono "la Fabbriceria nelle diverse spese per il culto, come il getto delle nuove campane, nella costruzione del nuovo altare e del tabernacolo..."[6], ma con questi fondi i confratelli dovevano anche provvedere a mantenere il proprio altare all'interno della Chiesa, come pure ai propri contrassegni, e tale risulta essere questa statua di Vergine con Bambino. Essa veniva utilizzata nel giorno della festa della Madonna della Dottrina Cristiana che cade nel mese di Agosto[7] quando "si fa solenne processione con il simulacro scolpito in legno nel 1836 a cura della Confraternita"[8]. Così afferma il Bacchion, ed è facile identificare nel "simulacro" la statua entro la nicchia dorata della Vergine con Bambino qui illustrata. Ciò che non trova se non parziale riscontro è, però, la datazione fornita dal Bacchion. Infatti se è pur vero che "Liberal Artuso Falgname" rilascia nell'aprile del 1837 ai Fabbriceri della Parrocchia una ricevuta "per conto e saldo dell'opera fatta (. . . ) per girare condurre fuori la B[eata] V[ergine]"[9], è vero anche che Giuseppe Scabello, Cancelier della Dottrina, ci lascia un promemoria del luglio dello stesso anno con il quale dichiara di aver "ricevuto dal Signor Giovan Battista Botacin n. 2 genove a conto della Fabbriceria per supplir isconto della immagine della Dottrina che deve essere eseguita"[10].

È quindi verosimile ritenere che a cavallo tra il 1836 e il 1837 si sia presa la decisione di acquistare la nuova statua di Maria, ma che l'acquisto si sia perfezionato più tardi, comunque non oltre il 1839; infatti esiste un documento che comprova come, a quella data, l'acquisto fosse già stato eseguito. Questo promemoria, non firmato, ma datato gennaio 1839, dimostra che le spese per l'acquisto della "B. V. del Rosario e spese relative fino al Nicchio"[11] furono dapprima sostenute interamente dalla Fabbriceria, che doveva poi, però, essere rifusa dalla Confraternita. II lasso di tempo intercorso deve essere stato necessario per riuscire a racimolare la somma necessaria al pagamento del prezzo finale della statua, che era cospicuo; e il debito fu lungo a essere saldato: il 10 aprile del 1842 l'Arciprete Angelo Ludovico Rampini firma, probabilmente per il suo successore, un promemoria nel quale si riportano nuovamente le "spese incontrate per l'acquisto della B. V. del Rosario" e dove esprime l'auspicio che, nell'ottobre dello stesso anno si possano ottenere altri fondi dalla Scuola della Dottrina Cristiana "per poter pareggiare la partita della Fabbriceria"[12].

L'impegno economico assunto dalla Fabbriceria e dalla Confraternita per acquistare tale simulacro deve essere stato determinato dal desiderio di dotarsi di una Sacra Immagine di gran qualità; e ciò è quello che è avvenuto, perché questa statua, oltre ad avere dimensioni ragguardevoli, doveva anche essere di gran pregio[13].

Eseguendo piccoli tasselli di pulitura, pare infatti che la cromia originale fosse stesa su foglia d'oro e d'argento, ma essa è stata poi coperta dalle pesanti ridipinture che sono state eseguite con tutta probabilità negli anni '50 del XX secolo.

Questo intervento di ridipintura ha anche alterato l'equilibrio originale delle forme, che apparentemente confermano la collocazione cronologia del pezzo; ciò nonostante si rimanda la lettura stilistica del pezzo dopo un accurato intervento di ripristino delle condizioni originarie.



[1] LIBERALI, 1976, VII-VIII, p. 483

[2] BACCHION, Salzano ..., p. 32-33

[3] Ibid.

[4] La Congregazione della Dottrina Cristiana ha radici che risalgono al XVI secolo, ed ebbe ampia diffusione; suo scopo, così come delle Confraternite che ne assunsero il nome, era quello di diffondere la dottrina di Cristo presso il popolo.

[5] BACCHION, Salzano..., p.32-33.

[6] Ibid.

[7] Ibid.

[8] Ibid.

[9] APS, b. > 1860, carte sciolte.

[10] Ibid.

[11] Ibid.

[12] APS, b. Manoscritti II

[13] Da comunicazione orale di ...

Bibliografia

BORTOLATO, 1973, p. 64.

Ultimo aggiornamento: 14.08.2007

 
 
 
 
 
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