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Il Catechismo Maggiore di San Pio X

Indice

 

ISTRUZIONE SOPRA LE FESTE DEL SIGNORE, DELLA B. VERGINE E DEI SANTI

PARTE PRIMA

DELLE FESTE DEL SIGNORE

CAPO I.

Dell'Avvento.

1 D. Perché si chiamano Avvento le quattro settimane che precedono la solennità del santo Natale?

R. Le quattro settimane che precedono la solennità del santo Natale si chiamano Avvento, che vuoi dire venuta, perché in questo tempo la Chiesa ci dispone a celebrare degnamente la memoria della prima venuta di Gesù Cristo in questo mondo colla sua nascita temporale.

2 D. Che cosa ci propone la santa Chiesa a considerare nell'Avvento?

R. La Chiesa nell'Avvento ci propone a considerare quattro cose:

  1. le promesse che Dio aveva fatte di mandarci il Messia per la nostra salute;
  2. le brame degli antichi Padri, che ne sospiravano la venuta;
  3. la predicazione di S. Giovanni Battista, che esortata il popolo a far penitenza per disporlo a ricevere il Messia;
  4. l'ultima venuta di Gesù Cristo nella sua gloria per giudicare i vivi ed i morti.

3 D. Che cosa dobbiamo noi fare nell'Avvento per secondare le intenzioni della Chiesa?

R. Per secondare le intenzioni della Chiesa, nell'Avvento dobbiamo fare cinque cose:

  1. meditare con viva fede e con ardente amore il grande beneficio dell'incarnazione del Figliuolo di Dio;
  2. riconoscere la nostra miseria e il sommo bisogno che abbiamo di Gesù Cristo;
  3. pregarlo istantemente che venga a nascere e crescere spiritualmente in noi colla sua grazia;
  4. preparargli la strada colle opere di penitenza, e specialmente col frequentare i santi sacramenti;
  5. pensar sovente all'ultima terribile sua venuta, e in vista di questa conformare la nostra alla sua santissima vita per poter essere con Lui a parte della sua gloria.

 

CAPO II.

Del santo Natale. (*)

4 D. Che festa è il santo Natale?

R. Il santo Natale è la festa istituita per celebrare la memoria della nascita temporale di Gesù Cristo.

5 D. Che cosa ha di particolare il santo Natale tra tutte le altre feste?

R. Il santo Natale tra tutte le altre feste ha due cose di particolare:

  1. che si celebrano gli uffici divini nella notte precedente, secondo l'uso antico della Chiesa nelle vigilie;
  2. che si celebrano tre messe da ogni sacerdote.

6 D. Perché la Chiesa ha voluto ritenere l'uso di celebrare nella notte del Natale i divini uffizi?

R. La Chiesa ha voluto ritenere l'uso di celebrare nella notte del Natale i divini uffizi per rinnovare con viva riconoscenza la memoria di quella notte, in cui, nascendo il divin Salvatore, cominciò l'opera della nostra redenzione.

7 D. Quali cose ci propone la Chiesa a considerare nelle tre Messe del Natale?

R. Nel vangelo della prima Messa del Natale la Chiesa ci propone a considerare che la santissima Vergine, recatasi in compagnia di S. Giuseppe da Nazaret a Betlemme per far ivi registrare il loro nome, secondo l'ordine dell'imperatore, né avendo ritrovato altro alloggio, diede alla luce Gesù Cristo dentro una stalla e lo ripose nel presepio, cioè in una mangiatoia d'animali. Nel vangelo della seconda ci propone a considerare la visita fatta a Gesù Cristo da alcuni poveri pastori, che erano stati avvisati da un Angelo della nascita di esso. Nel vangelo della terza ci propone a considerare che questo fanciullo, che si vede nascere nel tempo da Maria Vergine, è ab eterno Figliuolo di Dio.

8 D. Che cosa intende la Chiesa nel proporci a considerare i misteri delle tre Messe del Natale?

R. Nel proporci a considerare i misteri delle tre Messe del Natale la Chiesa intende che ringraziamo il divin Redentore d'essersi fatto uomo per la nostra salute, che lo riconosciamo insieme ai pastori, e lo adoriamo qual vero Figliuolo di Dio, ascoltando le istruzioni ch'Egli tacitamente ci dà colle circostanze della sua nascita.

9 D. Che cosa c'insegna Gesù Cristo colle circostanze della sua nascita?

R. Colle circostanze della sua nascita Gesù Cristo c'insegna a rinunciare alle vanità del mondo e ad apprezzare la povertà e le sofferenze.

10 D. Nella festa del Natale siamo noi obbligali ad ascoltare tre Messe?

R. Nella festa del Natale siamo obbligati ad ascoltare soltanto una Messa, ma è però bene ascoltarle tutte e tre per conformarci meglio alle intenzioni della Chiesa.

11 D. Che cosa dobbiamo noi fare nel santo Natale per secondare pienamente le intenzioni della Chiesa?

R. Nel santo Natale, per secondare pienamente le intenzioni della Chiesa, dobbiamo fare queste quattro cose:

  1. prepararci la vigilia con unire al digiuno un raccoglimento maggiore del solito;
  2. apportarvi una grande purità per mezzo di una buona confessione e un grande desiderio di ricevere il Signore;
  3. assistere, se si può, agli uffizi divini nella notte precedente, e alle tre Messe, meditando il mistero che si celebra;
  4. impiegare questo giorno, per quanto possiamo, in opere di cristiana pietà.

 

CAPO III.

Della Circoncisione del Signore.

12 D. Che festa è la Circoncisione del Signore?

R. La Circoncisione del Signore è la festa istituita per celebrare la memoria del sangue sparso da Gesù Cristo nei primi giorni della sua vita.

13 D. Che cosa era la circoncisione nella legge antica?

R. La circoncisione nella legge antica era un rito istituito dal Signore, per contrassegnare coloro che appartenevano al popolo di Dio, e per distinguerli dalle genti infedeli.

14 D. Gesù Cristo era anch'Egli soggetto alla legge della circoncisione?

R. Gesù Cristo certamente non era soggetto alla legge della circoncisione, perché era fatta per i servi e per i peccatori; e Gesù Cristo era vero Figliuolo di Dio e autore della legge, ed era la medesima santità.

15 D. Perché Gesù Cristo ha voluto essere circonciso senza esservi obbligato?

R. Gesù Cristo ha voluto essere circonciso senza esservi obbligato, perché essendosi per amore addossato i nostri peccati, volle portarne le pene e cominciare a lavarli col sangue fino dai primi giorni della sua vita.

16 D. Che altro avvenne quando Gesù Cristo fu circonciso?

R. Quando Gesù Cristo fu circonciso gli venne imposto il nome di Gesù, come già l'Angelo aveva ordinato per parte di Dio alla santissima Vergine e a san Giuseppe.

17 D. Che cosa significa il nome di Gesù?

R. Il nome di Gesù significa Salvatore; e si diede al Figliuolo di Dio, perché veniva a salvarci e a liberarci dai nostri peccati.

18 D. Si deve avere grande rispetto pel nome di Gesù?

R. Pel nome di Gesù si deve avere grandissimo rispetto, perché questo rappresenta il nostro divin Redentore che ci ha riconciliati con Dio, e ci ha meritato alla vita eterna.

19 D. Che cosa dobbiamo fare per celebrare la festa della Circoncisione secondo la mente della Chiesa?

R. Per celebrare la festa della Circoncisione secondo la mente della Chiesa dobbiamo fare quattro cose:

  1. adorare Gesù Cristo, ringraziarlo ed amarlo;
  2. invocare con viva fede e con rispetto il suo santissimo Nome, e porre in esso tutta la nostra confidenza;
  3. praticare la circoncisione spirituale, che consiste nel togliere dal cuore il peccato e ogni affetto disordinato;
  4. consacrare a Dio tutto l'anno che incomincia, e pregarlo a darci grazia di passarlo nel suo divino servizio.

 

CAPO IV.

Dell' Epifania del Signore.

20 D. Che festa è l'Epifania del Signore?

R. L'Epifania è la festa istituita per celebrare la memoria di tre grandi misteri, de' quali il primo e principale è l'adorazione de' Magi; il secondo è il Battesimo di Gesù Cristo; il terzo, è il suo primo miracolo nelle nozze di Cana in Galilea.

21 D. Perché la festa dell'adorazione dei Magi, del Battesimo di Gesù Cristo, e del suo miracolo si chiama Epifania?

R. La festa dell'adorazione dei Magi, del Battesimo di Gesù Cristo e del suo primo miracolo si chiama Epifania, che vuol dire apparizione, o manifestazione, perché in questi misteri chiaramente si manifestò agli uomini la gloria di Gesù Cristo.

22 D. Chi erano i Magi?

R. I Magi erano personaggi ragguardevoli dell'Oriente che attendevano allo studio della sapienza.

23 D. Perché vennero i Magi ad adorare Gesù Cristo?

R. I Magi vennero ad adorare Gesù Cristo, perché, essendo comparsa una nuova stella, conobbero per ispirazione divina essere quella indizio della nascita del re de' Giudei, salvatore degli uomini.

24 D. In qual luogo vennero i Magi ad adorare Gesù Cristo?

R. I Magi vennero ad adorare Gesù Cristo in Betlemme.

25 D. Come seppero i Magi che Gesù cristo era nato in Betlemme?

R. I Magi andarono in Gerusalemme, città capitale della Giudea, dove era il tempio santo di Dio, ed ivi seppero dai sacerdoti, che il Messia doveva nascere in Betlemme secondo le profezie.

26 D. Dopo che i Magi uscirono da Gerusalemme, chi li condusse a Betlemme?

R. Dopo che i Magi uscirono da Gerusalemme, li condusse a Betlemme la stella già da loro veduta in Oriente, che camminò avanti di loro, e non si fermò finché essi non giunsero al luogo, dove era il divin Pargoletto.

27 D. Che cosa fecero i Magi, ritrovato che ebbero Gesù Cristo?

R. I Magi, ritrovato che ebbero Gesù Cristo, lo adorarono, e gli presentarono oro, incenso, e mirra, riconoscendolo in questa maniera come vero re, vero Dio e vero uomo.

28 D. Che cosa dobbiamo noi fare per celebrare degnamente la solennità dell'Epifania secondo la mente della Chiesa?

R. Per celebrare degnamente la solennità dell'Epifania secondo la mente della Chiesa dobbiamo fare quattro cose:

  1. riconoscere nella vocazione de' Magi, che furono i primi gentili chiamati alla cognizione di Gesù Cristo, le primizie della nostra vocazione alla Fede, e ringraziare il Signore d'averci fatti cristiani;
  2. pregar Dio ad estendere il gran dono della Fede a quelli che ne sono privi;
  3. eccitarci all'amore di Gesù e risolvere di seguire prontamente le divine ispirazioni;
  4. offerirgli ad esempio de' Magi qualche tributo della nostra divozione colla pratica della limosina, della orazione e della mortificazione cristiana.

 

CAPO V.

Delle domeniche di settuagesima, sessagesima e quinquagesima. (*)

29 D. Quali sotto le domeniche che si chiamano di settuagesima, sessagesima e quinquagesima?

R. Si chiamano domeniche di settuagesima, sessagesima e quinquagesima la settima, sesta e quinta domenica avanti quella di Passione.

30 D. Per qual ragione la Chiesa dalla domenica di settuagesima fino al sabato santo tralascia nei divini uffici l'Alleluia, ed usa paramenti di color violaceo?

R. La Chiesa dalla domenica di settuagesima fino al sabato santo tralascia nei divini uffici l'Alleluia, che èvoce di allegrezza, ed usa paramenti di color violaceo, che é color di mestizia, per allontanare con questi segni di tristezza i fedeli dalle vane allegrezze del mondo ed insinuare ad essi Io spirito di penitenza.

31 D. Quali cose ci propone la Chiesa a considerare nei divini uffici delle settimane di settuagesima, sessagesima e quinquagesima?

R. Nei divini uffici della settimana di settuagesima la Chiesa ci rappresenta la caduta dei nostri progenitori, e il loro giusto castigo; in quelli della settimana di sessagesima ci rappresenta il diluvio universale mandato da Dio per castigo dei peccatori; in quelli poi dei primi tre giorni della settimana di quinquagesima ci rappresenta la vocazione di Abramo, e il premio dato da Dio alla sua obbedienza e alla sua fede.

32 D. Donde viene che, malgrado le intenzioni della Chiesa, nel tempo di settuagesima, sessagesima e quinquagesima, più che in qualunque altro, si vedono tanti disordini in una parte di cristiani?

R. In questo tempo più che in qualunque altro, si vedono tanti disordini in una parte di cristiani per malignità del demonio, il quale volendo contrariare i disegni della Chiesa, fa i maggiori suoi sforzi per indurre i cristiani a vivere secondo i dettami del mondo e della carne.

33 D. Che cosa dobbiamo fare per conformarci ai disegni della Chiesa nel tempo di carnevale?

R. Per conformarci ai disegni della Chiesa in tempo di carnevale bisogna star lontani dagli spettacoli e dai divertimenti pericolosi, e attendere con maggior diligenza all'orazione e alla mortificazione, facendo qualche visita straordinaria al Santissimo Sacramento, massime quando sta esposto alla pubblica adorazione; e ciò per riparare a tanti disordini, coi quali Iddio in questo tempo viene offeso.

34 D. Se vi fosse necessità di trovarsi a qualche pericoloso divertimento del carnevale, che cosa deve farsi?

(*) R. Chi per necessità si trovasse a qualche pericoloso divertimento del carnevale, deve prima implorare l'aiuto della divina grazia per evitare ogni peccato; poi recarvisi con grande modestia e ritenutezza, e dopo, raccogliere lo spirito colla considerazione di qualche massima del vangelo.

 

CAPO VI.

Della Quaresima. (*)

35 D. Che è la Quaresima?

R. La Quaresima è un tempo di digiuno e di penitenza istituito dalla Chiesa per tradizione apostolica.

36 D. Per qual fine è istituita la Quaresima?

R. La Quaresima è istituita:

  1. per farci conoscere l'obbligo che abbiamo di far penitenza in tutto il tempo della nostra vita, di cui, secondo i santi Padri la Quaresima è la figura;
  2. per imitare in qualche maniera il rigoroso digiuno di quaranta giorni, che Gesù Cristo fece nel deserto;
  3. per prepararci coi mezzo della penitenza a celebrare santamente la Pasqua.

37 D. Perché il primo giorno di Quaresima si chiama il giorno delle Ceneri?

R. Il primo giorno di Quaresima si chiama giorno delle Ceneri, perché la Chiesa mette in quel giorno le sacre ceneri sul capo dei fedeli.

38 D. Perché la Chiesa nel principio della Quaresima usa imporre le sacre ceneri?

R. La Chiesa nel principio della Quaresima usa imporre le sacre ceneri, affinché noi ricordandoci che siamo composti di polvere, e colla morte dobbiamo ridurci in polvere, ci umiliamo e facciamo penitenza de' nostri peccati mentre ne abbiamo il tempo.

39 D. Con quale disposizione dobbiamo noi ricevere le sacre ceneri?

R. Noi dobbiamo ricevere le sacre ceneri con cuor contrito ed umiliato, e con la santa risoluzione di passare la Quaresima nelle opere di penitenza.

40 D. Che cosa dobbiamo noi fare per passar bene la Quaresima secondo la mente della Chiesa?

R. Per passar bene la Quaresima secondo la mente della Chiesa dobbiamo fare quattro cose:

  1. osservare esattamente il digiuno, e mortificarci non solamente nelle cose illecite e pericolose, ma ancora, per quanto si può, nelle cose lecite, come sarebbe moderarsi nelle ricreazioni;
  2. fare preghiere, limosine, ed altre opere di cristiana carità verso il prossimo più che in ogni altro tempo;
  3. ascoltare la parola di Dio non già per pura usanza o curiosità, ma per desiderio di mettere in pratica le verità che si ascoltano;
  4. essere solleciti a prepararci alla confessione, per rendere più meritorio il digiuno, e per disporci meglio alla Comunione pasquale.

41 D. In che consiste il digiuno?

R. Il digiuno consiste nel fare un solo pasto al giorno, e nell'astenersi dai cibi vietati.

42 D. Nei giorni di digiuno oltre l'unico pasto è vietata qualunque altra refezione?

R. Nei giorni di digiuno la Chiesa permette una leggiera refezione alla sera, o pure sul mezzogiorno quando l'unico pasto viene differito alla sera.

43 D. Chi è obbligato al digiuno?

R. Al digiuno sono obbligati tutti coloro che hanno compito il ventesimo primo anno e non ne sono legittimamente impediti.

44 D. Quelli che non sono obbligati al digiuno sono affatto esenti dalle mortificazioni?

R. Quelli che non sono obbligati al digiuno non sono affatto esenti dalle mortificazioni, perché niuno è dispensato dall'obbligo generale di far penitenza e perciò devono mortificarsi in altre cose secondo le loro forze.

 

CAPO VII.

Della settimana santa.

§ 3. - Della settimana santa in generale.

45 D. Perché l'ultima settimana di Quaresima si dice santa?

R. L'ultima settimana di Quaresima si dice santa, perché in essa si celebra la memoria dei più grandi misteri operati da Gesù Cristo per la nostra redenzione.

46 D. Di qual mistero si fa memoria nella domenica delle Palme?

R. Nella domenica delle Palme si fa memoria dell'entrata trionfante che Gesù Cristo fece in Gerusalemme sei giorni avanti la sua passione.

47 D. Per qual causa Gesù Cristo valle entrare trionfante in Gerusalemme avanti la sua passione?

R. Gesù Cristo avanti la sua passione volle entrare trionfante in Gerusalemme, come era stato predetto:

  1. per animare i suoi discepoli dando loro in tal maniera una chiara prova che andava a patire spontaneamente;
  2. per insegnarci che colla sua morte egli trionferebbe del demonio, del mondo e della carne, e che ci aprirebbe l'entrata in cielo.

48 D. Qual mistero si celebra nel giovedì santo?

R. Nel giovedì santo si celebra l'istituzione del santissimo Sacramento dell'Eucaristia.

49 D. Qual mistero si ricorda nel venerdì santo?

R. Nel venerdì santo si ricorda la passione e morte del Salvatore.

50 D. Quali misteri si onorano nel sabato santo?

R. Nel sabato santo si onorano la sepoltura di Gesù Cristo e la sua discesa al limbo e dopo il segno del Gloria si comincia ad onorare la sua gloriosa resurrezione.

51 D. Che cosa dobbiamo noi fare per passare la settimana santa secondo la mente della Chiesa?

R. Per passare la settimana santa secondo la mente della Chiesa dobbiamo fare tre cose:

  1. unire al digiuno un maggior raccoglimento interno, e un maggior fervore di orazione;
  2. meditare di continuo con ispirito di compunzione i patimenti di Gesù Cristo;
  3. assistere se si può, ai divini uffici con questo medesimo spirito.

 

§ 2. - Di alcuni riti della settimana santa.

52 D. Perché la domenica della settimana santa si dice delle Palme?

R. La domenica della settimana santa si dice delle Palme a cagione della processione che si fa in questo giorno, in cui si porta in mano da' fedeli un ramo d'olivo o di palma.

53 D. Perché nella domenica delle Palme si fa la processione portando rami d'olivo o palme?

R. Nella domenica delle Palme si fa la processione portando rami di olivo o palme per ricordare l'entrata trionfante di Gesù Cristo in Gerusalemme, incontrato dalle turbe con rami di palma in mano.

54 D. Perché nel ritorno della processione delle Palme si batte tre volte alla porta della Chiesa prima che si apra?

R. Nel ritorno della processione delle Palme si batte tre volte alla porta della Chiesa, prima che si apra, per significare che il paradiso era chiuso pel peccato di Adamo, e che Gesù Cristo ce ne ha meritato l'ingresso colla sua morte.

55 D. Chi furono quelli che andarono incontro a Gesù Cristo allorché entrò trionfante in Gerusalemme?

R. Allorché Gesù Cristo entrò trionfante in Gerusalemme, gli andò incontro il popolo semplice ed i fanciulli, non già i grandi della città; così disponendo Iddio per farci conoscere che la superbia rese questi indegni di aver parte nel trionfo di nostro Signore, che ama la semplicità di cuore, l'umiltà e l'innocenza.

56 D. Perché non si suonano le campane dal giovedì santo al sabato santo?

R. Dal giovedì sino al sabato santo non si suonano le campane in segno di grande afflizione per la passione e morte del Salvatore.

57 D. Perché si conserva nel giovedì santo un'ostia grande consacrata?

R. Nel giovedì santo si conserva un' ostia grande consacrata:

  1. affinché si tributino speciali adorazioni al sacramento dell' Eucaristia nel giorno in cui venne istituito;
  2. perché si possa compiere la liturgia nel venerdì santo, in cui non si fa dal sacerdote la consacrazione.

58 D. Perché nel giovedì santo dopo la Messa si spogliano gli altari?

R. Nel giovedì santo dopo la Messa si spogliano gli altari per rappresentarci Gesù Cristo spogliato delle sue vesti per essere flagellato e affisso alla croce; e per insegnarci che per celebrare degnamente la sua passione dobbiamo spogliarci dell'uomo vecchio, cioè d'ogni affetto mondano.

59 D. Perché si fa la lavanda dei piedi nel giovedì santo?

R. Nel giovedì santo si fa la lavanda dei piedi:

  1. per rinnovare la memoria di quell'atto di umiliazione con cui Gesù Cristo si abbassò a lavarli ai suoi Apostoli;
  2. perché Egli medesimo esortò gli Apostoli e, in persona di essi, i fedeli ad imitare il suo esempio;
  3. per insegnarci, che dobbiamo purificare il nostro cuore da ogni macchia, ed esercitare gli uni verso degli altri i doveri della carità ed umiltà cristiana.

60 D. Perché nel giovedì santo i fedeli si recano alla visita del Santissimo Sacramento in più chiese pubblicamente nelle processioni, o privatamente?

R. Nel giovedì santo i fedeli si recano alla visita del Santissimo Sacramento in più chiese in memoria de' dolori sofferti da Gesù Cristo in più luoghi, come nell'orto, nelle case di Caifa, di Pilato e di Erode, e sul Calvario.

61 D. Con quale spirito si devono fare le visiti nel giovedì santo?

R. Nel giovedì santo si devono fare le visite non per curiosità, per abitudine o per divertimento, ma per sincera contrizione dei nostri peccati, che sono la vera cagione della passione e morte del nostro Redentore, e con vero spirito di compassione delle sue pene, meditandone i vari patimenti; per esempio nella prima visita quel che soffri nell'orto; nella seconda, quel che soffrì nel pretorio di Pilato; e così dicasi delle altre.

62 D. Perché nel venerdì santo la Chiesa, in modo particolare, presa il Signore per ogni sorta di persone, anche per i pagani e per i giudei?

R. La Chiesa nel venerdì santo, in modo particolare, prega il Signore per ogni sorta di persone per dimostrare che Cristo è morto per tutti gli uomini e per implorare a beneficio di tutti il frutto di sua passione.

63 D. Perché nel venerdì santo si adora solennemente la croce?

R. Nel venerdì santo si adora solennemente la Croce, perché essendovi Gesù Cristo stato inchiodato ed essendovi morto in quel giorno, la santificò col suo sangue.

64 D. L'adorazione si deve al solo Dio, perché adunque si adora la Croce?

R. Si deve adorazione al solo Dio, e però quando si adora la Croce, la nostra adorazione si riferisce a Gesù Cristo morto su di essa.

65 D. Qual cosa è da considerarsi specialmente nei riti del sabato santo?

R. Nei riti del sabato santo è da considerarsi specialmente la benedizione del cero pasquale e del fonte battesimale.

66 D. Che cosa significa il cero pasquale?

R. Il cero pasquale significa lo splendore e la gloria, che Gesù Cristo risuscitato apportò al mondo.

67 D. Perché si benedice nel sabato santo il fonte battesimale?

R. Nel sabato santo si benedice il fonte battesimale, perché anticamente in questo giorno, come ancora nella vigilia della Pentecoste, si conferiva il Battesimo solennemente.

68 D. Che cosa dobbiamo fare mentre si benedice il fonte battesimale?

R. Mentre si benedice il fonte battesimale, dobbiamo ringraziare il Signore d'averci ammessi al Battesimo, e rinnovare le promesse che allora abbiamo fatto.

 

CAPO VIII.

Della Pasqua di Risurrezione.

69 D. Qual mistero si celebra nella festa di Pasqua?

R. Nella festa di Pasqua si celebra il mistero della Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, ossia il ricongiungersi della sua santissima anima al corpo dal quale era stata separata per la morte, e la nuova sua vita gloriosa ed immortale.

70 D. Perché la festa di Pasqua si celebra dalla Chiesa con tanta solennità ed allegrezza e si continua per tutta l'ottava?

R. La festa di Pasqua si celebra dalla Chiesa con tanta solennità, e si continua per tutta l'ottava, a motivo dell'eccellenza del mistero, che fu il compimento della nostra redenzione, ed è il fondamento della nostra religione.

71 D. Gesù Cristo ci ha redenti colla morte; come dunque la sua Risurrezione è il compimento della nostra redenzione?

R. Gesù Cristo colla sua morte ci liberò dal peccato e riconciliò con Dio; per mezzo poi della sua Risurrezione ci apri l'entrata all'eterna vita.

72 D. Perché si dice che la Risurrezione di Cristo è il fondamento di nostra religione?

R. La Risurrezione di Cristo si dice il fondamento di nostra religione, perché ci venne data da Gesù Cristo istesso come prova principale di sua divinità e della verità della nostra fede.

73 D. Donde è derivato il nome di Pasqua, che si dà alla festa della Risurrezione di Gesù Cristo?

R. Il nome di Pasqua che si dà alla festa della Risurrezione di Gesù Cristo, è derivato da una delle feste più solenni dell'antica legge istituita in memoria del passaggio dell'Angelo sterminatore dei primogeniti degli egiziani, e della miracolosa liberazione del popolo di Dio dalla schiavitù di Faraone re dell'Egitto, che era una figura della nostra liberazione dalla schiavitù del demonio; la qual festa celebravano gli ebrei con molti riti, ma specialmente con sacrificare e mangiare un agnello; ed ora noi celebriamo sopratutto col ricevere il vero agnello sacrificato per i nostri peccati.

74 D. Che vuoi dire la parola Pasqua?

R. Pasqua vuoi dire passaggio, e significa nell'antica legge il passaggio dell'Angelo, che per obbligare Faraone a lasciare andar libero il popolo di Dio, uccise i primogeniti degli egiziani, e trascorse le case degli ebrei contrassegnate col sangue dell'agnello sacrificato il giorno avanti, lasciandole immuni da tal flagello; nella nuova legge poi significa, che Gesù Cristo è passato dalla morte alla vita, e che trionfando del demonio, ci ha trasferiti dalla morte del peccato alla vita della grazia.

75 D. Che cosa dobbiamo noi fare per celebrare degnamente la festa di Pasqua?

R. Per celebrare degnamente la festa di Pasqua dobbiamo fare due cose:

  1. adorare con santa allegrezza e viva riconoscenza Gesù Cristo risorto;
  2. risuscitar spiritualmente con lui.

76 D. Che vuoi dire risuscitare con Gesù Cristo spiritualmente?

R. Risuscitare con Gesù Cristo spiritualmente vuol dire, che siccome Gesù Cristo per mezzo della sua risurrezione ha cominciato una vita nuova, immortale e celeste, così noi pure dobbiamo cominciare una nuova vita secondo lo spirito, rinunziando intieramente e per sempre al peccato e a tutto ciò che ci porta al peccato; amando Dio solo, e tutto ciò che ci porta a Dio.

77 D. Che vuoi dire la parola Alleluja, che si ripete sì spesso in questo santo giorno, e in tutto il tempo pasquale?

R. La parola Alleluja vuol dire: lodate Iddio, ed era grido festivo del popolo ebreo; per questo la Chiesa lo ripete molte volte in tempo di tanta allegrezza.

78 D. Perché nel tempo pasquale si prega stando in piedi?

R. Nel tempo pasquale si prega stando in piedi in segno di allegrezza, e per figurare la risurrezione del Signore.

 

CAPO IX.

Della processione che si fa nel giorno di S. Marco e ne' tre giorni delle Rogazioni minori.

79 D. Che cosa si fa dalla Chiesa nel giorno di S. Marco e ne' tre giorni delle Rogazioni minori?

R. Nei giorni di S. Marco e ne' tre giorni delle Rogazioni minori si fanno dalla Chiesa processioni e preghiere solenni per placare Iddio, e renderlo a noi propizio affinché ci perdoni i peccati, tenga da noi lontani i suoi castighi, benedica i frutti della terra che cominciano a mostrarsi, e provveda ai nostri bisogni si spirituali che temporali.

80 D. Le processioni di S. Marco e delle Rogazioni sono esse antiche?

R. Le processioni di S. Marco e delle Rogazioni sono antichissime, e il popolo soleva concorrervi a piedi scalzi con vero spirito di penitenza ed in grandissimo numero, lasciando ogni altra occupazione per intervenirvi.

81 D. Che facciamo noi colle litanie dei Santi che si cantano nelle Rogazioni, o in altre simili processioni?

R. Colle litanie dei Santi

  1. imploriamo misericordia dalla santissima Trinità; e per essere esauditi ci rivolgiamo in particolare a Gesù Cristo con quelle parole: Christe audi nos, Christe exaudi nos, cioè: Cristo ascoltateci, Cristo esauditeci.
  2. invochiamo il patrocinio di Maria Vergine, degli Angeli e dei Santi del cielo, dicendo loro; orate pro nobis: pregate per noi.
  3. ci rivolgiamo nuovamente a Gesù Cristo e lo preghiamo, per tutto ciò che Egli ha fatto per la nostra salute, a liberarci da tutti i mali, e principalmente dal peccato, dicendogli: libera nos, Domine: liberateci, o Signore.
  4. gli domandiamo il dono di una vera penitenza, e la grazia di perseverare nel suo santo servizio, e preghiamo per tutti gli ordini della Chiesa, e per l'unione e felicità di tutto il popolo di Dio dicendo: te rogamus, audi nos: ascoltateci, o Signore, ve ne preghiamo.
  5. terminiamo questa preghiera colle parole con cui si comincia, cioè coll'implorare la misericordia di Dio, dicendogli di nuovo: Kyrie eleison etc.: Signore, abbiate pietà di noi etc.

82 D. Come dobbiamo noi intervenire alle processioni?

R. Noi dobbiamo intervenire alle processioni

  1. con buon ordine e con vero spirito di penitenza e di orazione, cantando adagio e con pietà ciò che canta la Chiesa; o, non sapendo, unendoci col cuore e pregando in particolare;
  2. con modestia e raccoglimento, non guardando qua e là, né parlando ad alcuno senza necessità;
  3. con viva fiducia, che Dio sia per esaudire i nostri gemiti, e le comuni orazioni, e accordarci ciò che è necessario tanto per l'anima, quanto per il corpo.

83 D. Perché nelle processioni si fa precedere la Croce?

R. Nelle processioni si fa precedere la croce per insegnarci, che dobbiamo aver sempre innanzi agli occhi Gesù Cristo crocifisso per regolare la nostra vita e le nostre azioni secondo i suoi esempi, e per imitarlo nella sua passione, soffrendo pazientemente le pene che ci affliggono.

 

CAPO X.

Dell'Ascensione del Signore.

84 D. Che cosa si celebra nella festa dell'Ascensione?

R. Nella festa dell'Ascensione si celebra il giorno glorioso, in cui Gesù Cristo, in presenza dei suoi discepoli, sali per virtù propria al cielo, quaranta giorni dopo la stia risurrezione.

85 D. Per quali motivi Gesù Cristo è salito al cielo?

R. Gesù Cristo è salito al cielo,

  1. per prendere possesso dell'eterno regno conquistato colla sua morte;
  2. per prepararci il nostro luogo, e servirci di mediatore ed avvocato presso il Padre;
  3. per mandare lo Spirito Santo a' suoi Apostoli.

86 D. Nel giorno dell'Ascensione, entrò in cielo il solo Gesù Cristo?

R. Nel giorno dell'Ascensione non entrò in cielo Gesù Cristo solo, ma vi entrarono seco le anime degli antichi Padri, che aveva liberate dal limbo.

87 D. Come si trova Gesù Cristo in cielo?

R. Gesù Cristo in cielo siede alla destra di Dio Padre; cioè come Dio è uguale al Padre nella gloria, e come uomo è innalzato sopra tutti gli Angeli e tutti i Santi, e fatto Signore di tutte le cose.

88 D. Che cosa dobbiamo noi fare per celebrare degnamente la festa dell'Ascensione?

R. Per celebrare degnamente la festa dell'Ascensione dobbiamo fare tre cose:

  1. adorare Gesù Cristo nel cielo come nostro mediatore e avvocato;
  2. distaccare intieramente il nostro cuore da questo mondo, come da un luogo d'esilio, e aspirare unicamente al Paradiso, come alla nostra vera patria;
  3. risolvere d'imitare Gesù Cristo nell'umiltà, nella mortificazione e ne' patimenti, per aver parte alla sua gloria.

89 D. Che cosa devono fare i fedeli nel tempo che corre dalla festa dell'Ascensione sino alla Pentecoste?

R. Dalla festa dell'Ascensione sino alla Pentecoste i fedeli devono, ad esempio degli Apostoli, prepararsi a ricevere lo Spirito Santo col ritiro, col raccoglimento interno, e con perseverante e fervorosa orazione.

90 D. Perché nella festa dell'Ascensione, letto il vangelo della Messa solenne, si estingue e poscia si leva il cero pasquale?

(*) R. Nella festa dell'Ascensione, letto il vangelo della Messa solenne, si estingue e poscia si leva il cero pasquale per rappresentare la dipartita di Cristo dagli Apostoli.

 

CAPO XI.

Della festa della Pentecoste.

91 D. Qual mistero si onora dalla Chiesa nella solennità di Pentecoste?

R. Nella solennità di Pentecoste si onora il mistero della venuta dello Spirito Santo.

92 D. Perché la festa della venuta dello Spirito Santo si chiama Pentecoste?

R. La festa della venuta dello Spirito Santo si chiama Pentecoste, vale a dire cinquantesimo giorno, perché la venuta dello Spirito Santo accadde cinquanta giorni dopo la risurrezione di Gesù Cristo.

93 D. La Pentecoste non era anche una festa dell'antica legge?

R. La Pentecoste era anche una festa solennissima appresso gli ebrei, ed era figura di quella che si celebra dai cristiani.

94 D. La Pentecoste degli ebrei per qual fine fu istituita?

R. La Pentecoste degli ebrei fu istituita in memoria della legge data loro da Dio sul monte Sinai fra tuoni e lampi, scritta su due tavole di pietra, cinquanta giorni dopo la prima Pasqua, cioè dopo la loro liberazione dalla schiavitù di Faraone.

95 D. In qual maniera si è adempiuto nella Pentecoste de' cristiani ciò che era figurato in quella degli ebrei?

R. Ciò che era figurato nella Pentecoste degli ebrei si é adempiuto in quella dei cristiani, per questo che lo Spirito Santo discese sopra gli Apostoli e gli altri discepoli di Gesù Cristo, radunati con Maria Vergine in un medesimo luogo, e impresse nei loro cuori la nuova legge per mezzo del suo divino amore.

96 D. Che cosa avvenne nella discesa dello Spirito Santo?

R. Nella discesa dello Spirito Santo venne ad un tratto un suono dal cielo, come di vento gagliardo, ed apparvero delle lingue spartite, come di fuoco, e si posarono sopra ciascuno dei congregati.

97 D. Quali effetti produsse negli Apostoli la discesa dello Spirito Santo?

R. Lo Spirito Santo, discendendo sopra gli Apostoli, li riempì di sapienza, di forza, di carità e dell'abbondanza di tutti i suoi doni.

98 D. Che cosa si ebbe ad ammirare negli Apostoli, dopo che furono ripieni di Spirito Santo?

R. Gli Apostoli, dopo che furono ripieni di Spirito Santo, d'ignoranti divennero intelligenti de' più profondi misteri e delle sacre Scritture; di timidi divennero coraggiosi per predicare la Fede di Gesù Cristo; parlarono diversi linguaggi, e operarono grandi miracoli.

99 D. Qual fu il primo frutto della predicazione degli Apostoli dopo la discesa dello Spirito Santo?

R. Il primo frutto della predicazione degli Apostoli dopo la discesa dello Spirito Santo fu la conversione di tremila persone nella predica fatta da S. Pietro nel medesimo giorno della Pentecoste, che fu poi seguita da moltissime altre.

100 D. Lo Spirito Santo è stato mandato ai soli Apostoli?

R. Lo Spirito Santo non è stato mandato ai soli Apostoli, ma anche alla Chiesa ed a tutti i fedeli.

101 D. Che cosa opera la Spirito Santo nella Chiesa?

R. Lo Spirito Santo vivifica la Chiesa, e con perpetua assistenza la regge; e di qui viene la forza invincibile che ha nelle persecuzioni; là vittoria sui nemici; la purità della dottrina e lo spirito di santità che vi dimora in mezzo alla corruzione del secolo.

102 D. Quando è che i fedeli ricevono lo Spirito Santo?

R. I fedeli ricevono lo Spirito Santo in tutti i sacramenti, e specialmente nella Cresima e nell'Ordine Sacro.

103 D. Che cosa dobbiamo noi fare nella festa della Pentecoste?

R. Nella festa della Pentecoste dobbiamo fare quattro cose:

  1. adorare lo Spirito Santo;
  2. pregarlo a venire in noi e comunicarci i suoi doni;
  3. accostarci degnamente ai santi Sacramenti;
  4. ringraziare il divin Salvatore di aver mandato lo Spirito Santo, secondo le sue promesse, e di avere così compito tutti i misteri e la grande opera dello stabilimento della Chiesa.

 

CAPO XII.

Della festa della santissima Trinità.

104 D. Quando si celebra dalla Chiesa la festa della santissima Trinità?

R. La santissima Trinità si onora dalla Chiesa in ogni giorno dell'anno e principalmente nelle domeniche; ma se ne fa una festa particolare nella prima domenica dopo la Pentecoste.

105 D. Perché nella prima domenica dopo la Pentecoste si celebra dalla Chiesa questa festa particolare della santissima Trinità?

R. Nella prima domenica dopo la Pentecoste si celebra dalla Chiesa la festa della santissima Trinità, affinché comprendiamo che il fine dei misteri di Gesù Cristo e della discesa dello Spirito Santo, è stato di condurci a conoscere la Trinità santissima, e ad onorarla in ispirito e verità.

106 D. Che cosa vuol dire santissima Trinità?

R. Santissima Trinità vuol dire: Dio uno in tre persone realmente distinte: Padre, Figliuolo e Spirito Santo.

107 D. Dio è purissimo spirito: perché dunque si rappresenta la santissima Trinità in forma visibile?

R. Dio è purissimo spirito; ma le tre Persone divine si rappresentano con certe imagini per far conoscere alcune proprietà od azioni che loro si attribuiscono, od il modo in cui qualche volta sono apparse.

108 D. Perché Dio Padre si rappresenta in forma di vecchio?

R. Dio Padre si rappresenta in forma di vecchio per significare così l'eternità divina, e perché Egli è la prima Persona della santissima Trinità e il principio delle altre due Persone.

109 D. Perché il Figliuolo si rappresenta in forma di uomo?

R. Il Figliuolo di Dio si rappresenta in forma di uomo, perché Egli é anche vero uomo, avendo assunta l'umana natura per la nostra salute.

110 D. Perché lo Spirito Santo si rappresenta in forma di colomba?

R. Lo Spirito Santo si rappresenta in forma di colomba, perché in questa forma discese sopra Gesù Cristo quando fu battezzato da S. Giovanni.

111 D. Che dobbiamo noi fare nella festa della santissima Trinità?

R. Nella festa della santissima Trinità dobbiamo fare cinque cose:

  1. adorare il mistero di Dio Uno e Trino;
  2. ringraziare la santissima Trinità di tutti i benefici temporali e spirituali che riceviamo;
  3. consacrare tutti noi stessi a Dio, e assoggettarci intieramente alla sua divina provvidenza;
  4. pensare che nei Battesimo siamo entrati nella Chiesa, e divenuti membri di Gesù Cristo per l'invocazione e per la virtù del nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo;
  5. risolvere di far sempre con divozione il segno della Croce, che esprime questo mistero, e di recitare con fede viva e con intenzione di glorificare la santissima Trinitàquelle parole che la Chiesa ripete così sovente: Sia gloria al Padre, al Figliuolo e allo Spirito Santo.

 

CAPO XIII.

Della festa del «Corpus Domini».

112 D. Nel giovedì dopo la festa della santissima Trinità qual festa si celebra?

R. Nel giovedì dopo la festa della santissima Trinità si celebra la solennità del Santissimo Sacramento, ossia del Corpus Domini.

113 D. L' istituzione del Santissimo Sacramento non si celebra nel giovedì santo?

R. La Chiesa celebra nel giovedì santo l'istituzione del Santissimo Sacramento; ma perché allora é occupata principalmente in funzioni di lutto per la passione di Gesù Cristo, ha stimato bene di istituire un'altra festa particolare per onorare questo mistero con piena allegrezza.

114 D. In qual maniera potremo noi onorare il mistero che si celebra nella festa del Corpus Domini?

R. Per onorare il mistero che si celebra nella festa del Corpus Domini dobbiamo

  1. accostarci con particolar divozione e fervore alla santissima comunione e ringraziare con tutto l'affetto del cuore il Signore, che ha voluto donarsi a ciascheduno di noi in questo sacramento;
  2. assistere in questa solennità, e in tutta l'ottava, se si può, agli uffici divini, e particolarmente al santo sacrifizio della Messa, e far frequenti visite a Gesù velato sotto le specie sacramentali.

115 D. Perché nella festa del Corpus Domini si porta solennemente la santissima Eucaristia in processione?

R. Nella festa del Corpus Domini si porta solennemente la santissima Eucaristia in processione

  1. per onorare l'Umanità santissima di nostro Signore nascosta sotto le specie sacramentali;
  2. per ravvivare la fede e accrescere la divozione de' fedeli verso questo mistero;
  3. per celebrare la vittoria che Egli ha dato alla sua Chiesa sopra i nemici del Sacramento;
  4. per riparare in qualche modo le ingiurie che gli vengono fatte dai nemici della nostra religione.

116 D. Come bisogna assister alla processione del Corpus Domini?

R. Alla processione del Corpus Domini bisogna assistere

  1. con grande raccoglimento e modestia, non guardando qua e là, né parlando ad alcuno senza necessità;
  2. con intenzione di onorare per mezzo delle nostre adorazioni il trionfo di Gesù Cristo;
  3. con domandargli umilmente perdono delle comunioni indegne, e di tutte le altre profanazioni, che si fanno di questo divin sacramento;
  4. con sentimenti di fede, di confidenza, di amore e di riconoscenza verso Gesù Cristo presente nell' ostia consacrata.

 

CAPO XIV.

Della festa della dedicazione della chiesa.

117 D. Che cosa è la festa della Dedicazione?

R. La Dedicazione èuna festa istituita per celebrare la memoria della Consacrazione delle cattedrali e delle altre chiese solennemente consacrate.

118 D. Che cosa è la dedicazione delle chiese?

R. La dedicazione delle chiese è un rito solennissimo, con cui il Vescovo consacra al culto di Dio gli edifizi, che noi chiamiamo chiese; e così li sottrae ad ogni uso profano, convertendoli in case di Dio, e luoghi di orazione.

119 D. Perché la dedicazione delle chiese si fa con tanta solennità?

R. La dedicazione delle chiese si fa con solennità:

  1. per inspirare ai fedeli il dovuto rispetto verso i luoghi sacri;
  2. per ricordarci che siccome nel Battesimo e nella Cresima anche noi siamo stati consacrati a Dio, e siamo diventati tempio vivo dello Spirito Santo; così dobbiamo rispettare il Signore che abita in noi, mantenendo l'anima nostra monda dal peccato e adorna delle cristiane virtù;
  3. per alimentare la venerazione e l'amore alla Chiesa cattolica che è formata dai fedeli congiunti in mirabile unità, come le pietre dei templi materiali.
  4. perché le chiese sono figura del paradiso, giacché in esse, dinanzi a Gesù Cristo, ci uniamo cogli Angeli e coi Santi nella perpetua festa, con cui essi dànno gloria a Dio.

120 D. Perché si rinnova ogni anno la memoria della dedicazione della chiesa?

R. Si rinnova ogni anno la memoria della dedicazione della chiesa:

  1. per ringraziare Dio del gran benefizio che ci fa col degnarsi di abitare nei nostri templi, di esaudire le nostre preghiere, di nutrirci colla sua parola, e di farci partecipi dei SS. Sacramenti;
  2. per eccitare in noi la divozione e il rispetto, con cui dobbiamo nella chiesa partecipare ai divini misteri.

121 D. Che cosa dobbiamo fare per celebrare secondo la mente della Chiesa la festa della Dedicazione?

R. Per celebrare secondo la mente della Chiesa la festa della Dedicazione, dobbiamo:

  1. risolvere di essere assidui alla chiesa, che è casa d'orazione, e di starvi sempre con grande divozione, adorando Dio in ispirito e verità;
  2. dimandargli perdono delle irriverenze e di tutti i mancamenti che ivi abbiamo commessi;
  3. pensare che noi siamo il tempio vivo di Dio, e procurare di purificarci da ogni macchia, e di non fare mai niente che possa contaminarci.

122 D. Che cosa bisogna fare negli anniversari del Battesimo e della Cresima, che sono i giorni nei quali siamo stati dedicati a Dio?

R. Negli anniversari dei giorni, nei quali fummo battezzati e cresimati conviene:

  1. rinnovare le promesse del Battesimo, confermate nella Cresima, cioè di credere in Dio ed in Gesù Cristo, e di praticare la sua legge senza rispetti umani;
  2. rinunciare di nuovo ai peccati, alle vanità ed alle massime corrotte del mondo;
  3. adorare con fervore lo Spirito Santo che abita in noi colla sua grazia.

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