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CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA

LA LEGGE

E il Signore disse a Mosè: «Scriviti queste parole, sulle quali ho contratto alleanza con te e con i figli di d’Israele». Mosè adunque stette quivi col Signore quaranta giorni e quaranta notti : non mangiò pane e non bevette acqua, e scrisse sulle tavole le dieci parole dell’alleanza.

E mentre Mosè scendeva dal monte Sinai, portava le due tavole della testimonianza (dei Comandamenti di Dio), e non sapeva che la sua faccia era risplendente, dopo che egli si era trattenuto a parlare con il Signore.

(Esodo, capo XXXIV, 27-29)

Parte II

COMANDAMENTI DI DIO

PRECETTI DELLA CHIESA - VIRTÙ

ossia

MORALE CRISTIANA

Se vuoi entrare alla vita, osserva i comandamenti

(Matt XIX, 17)

Se mi amate, osservate i miei comandamenti

(Giov. XIV, 15)

CAPO I

Comandamenti di Dio

§ 1. Comandamenti di Dio in generale.

*161. Che cosa sono i comandamenti di Dio?

I comandamenti di Dio o Decalogo sono le leggi morali che Dio nel Vecchio Testamento diede a Mosé sul monte Sinai, e Gesù Cristo perfezionò nel Nuovo.

162. Che cosa c'impone il Decalogo?

Il Decalogo c'impone i più stretti doveri di natura verso Dio, noi stessi e il prossimo, come pure gli altri doveri che ne derivano, per esempio, quelli del proprio stato.

163. I nostri doveri verso Dio e verso il prossimo a che si riducono?

I nostri doveri verso Dio e verso il prossimo si riducono alla carità, cioè al «massimo e primo comandamento» dell'amor di Dio e a quello «simile» dell'amor del prossimo: «da questi due comandamenti, disse Gesù Cristo, dipende tutta la Legge e i Profeti».*

* S. Matt., XXII, 38‑40; Formula 14.

164. Perché il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento?

Il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento, perché chi l'osserva amando Dio con tutta l'anima, osserva certamente tutti gli altri comandamenti.

165. I comandamenti di Dio si possono osservare?

I comandamenti di Dio si possono osservare tutti e sempre, anche nelle più forti tentazioni, con la grazia che Dio non nega mai a chi lo invoca di cuore.

*166. Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio?

Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio, perché sono imposti da Lui, nostro Padrone supremo, e dettati dalla natura e dalla sana ragione.

*167. Chi trasgredisce i comandamenti di Dio, pecca gravemente?

Chi deliberatamente trasgredisce anche un solo comandamento di Dio in materia grave, pecca gravemente contro Dio, e perciò merita l'inferno.

168. Nei comandamenti che cosa si deve notare?

Nei comandamenti si deve notare ciò che è ordinato e ciò che è proibito

§ 2. Comandamenti di Dio in particolare

PRIMO COMANDAMENTO

*169. Che ci ordina il primo comandamento Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me?

Il primo comandamento Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me ci ordina di essere religiosi, cioè di credere in Dio e di amarlo, adorarlo e servirlo come l'unico vero Dio, Creatore e Signore di tutto.

*170. Che ci proibisce il primo comandamento?

Il primo comandamento ci proibisce l'empietà, la superstizione, l'irreligiosità; inoltre l'apostasia, l'eresia, il dubbio volontario e l'ignoranza colpevole delle verità della Fede.

171. Che cos'è empietà?

Empietà è il rifiuto a Dio d'ogni culto.

172. Che cos'è superstizione?

Superstizione è il culto divino o di latria reso a chi non è Dio, o anche a Dio ma in modo non conveniente: perciò l'idolatria o il culto di false divinità e di creature; il ricorso al demonio, agli spiriti e ad ogni mezzo sospetto per ottener cose umanamente impossibili; l'uso di riti sconvenienti, vani o proibiti dalla Chiesa.

173. Che cos'è irreligiosità?

Irreligiosità è l'irriverenza a Dio e alle cose divine, come la tentazione di Dio, il sacrilegio o profanazione di persona o di cosa sacra, la simonía o compra e vendita di cose spirituali o connesse con le spirituali.

174. Se il culto delle creature è superstizione, come non è superstizione il culto cattolico degli Angeli e dei Santi?

Il culto cattolico degli Angeli e dei Santi non è superstizione, perchè non è culto divino o di adorazione dovuta a Dio solo: noi non li adoriamo come Dio, ma li veneriamo come amici di Dio e per i doni che hanno da Lui; quindi per onor di Dio stesso che negli Angeli e nei Santi opera meraviglie.

175. Chi sono i Santi?

I Santi sono coloro che, praticando eroicamente le virtù secondo gl'insegnamenti e gli esempi di Gesù Cristo, meritarono special gloria in cielo e anche in terra, dove, per autorità della Chiesa, sono pubblicamente onorati e invocati.

176. Perché veneriamo noi anche il corpo dei Santi?

Noi veneriamo anche il corpo dei Santi, perchè servì loro a esercitare virtù eroiche, fu certamente tempio dello Spirito Santo, e risorgerà glorioso alla vita eterna.

177. Perchè veneriamo anche le minime reliquie e le immagini dei Santi?

Veneriamo anche le minime reliquie e le immagini dei Santi per loro memoria e onore, riferendo a essi tutta la venerazione, affatto diversamente dagl'idolatri, che rendono alle immagini o idoli un culto divino.

178. Dio nel Vecchio Testamento non proibì severamente le immagini?

Dio nel Vecchio Testamento proibì severamente le immagini da adorare, anzi quasi tutte le immagini, come occasione prossima d'idolatria per gli Ebrei, i quali vivevano fra gli idolatri ed erano molto inclinati alla superstizione.

SECONDO COMANDAMENTO

*179. Che ci proibisce il secondo comandamento non nominare il nome di Dio invano?

Il secondo comandamento Non nominare il nome di Dio invano ci proibisce di disonorare il nome di Dio: perciò di nominarlo senza rispetto; di bestemmiare Dio, la santissima Vergine, i Santi e le cose sante; di far giuramenti falsi, non necessari o in qualunque modo illeciti.

180. Che cos'è il giuramento?

Il giuramento è chiamar Dio in testimonio di ciò che si afferma o che si promette; perciò chi giura il male e chi spergiura, offende sommamente Dio che è la Santità e la Verità.

181. È grande peccato la bestemmia?

La bestemmia é grande peccato, perchè ingiuria e scherno di Dio o de' suoi Santi, e spesso anche orribile eresia.

*182. Che ci ordina il secondo comandamento?

Il secondo comandamento ci ordina di avere sempre riverenza per il nome santo dì Dio, e di adempiere i voti e le promesse giurate.

183. Che cos'è il voto?

Il voto è la promessa fatta a Dìo di qualche bene a Lui gradito, al quale ci obblighiamo per religione.

TERZO COMANDAMENTO

*184. Che ci ordina il terzo comandamento ricordati di santificare le feste?

Il terzo comandamento Rricordati di santificare le feste ci ordina di onorare Dio nei giorni di festa con atti di culto esterno, dei quali per i cristiani l'essenziale è la santa Messa.

185. Perché dobbiamo fare atti di culto esterno? Non basta adorar Dio, che è Spirito, internamente nel cuore?

Non basta adorar Dio internamente nel cuore, ma dobbiamo anche rendergli il culto esterno comandato, perchè siamo soggetti a Dio in tutto l'essere, anima e corpo, e dobbiamo dare buon esempio; e anche perchè altrimenti si perde lo spirito religioso.

*186. Che ci proibisce il terzo comandamento?

Il terzo comandamento ci proibisce nei giorni di festa le opere servili.

*187. Quali opere si dicono servili?

Si dicono opere servili i lavori manuali propri degli artigiani e degli operai.

188. Sono tutte proibite nei giorni di festa le opere servili?

Nei giorni di festa sono proibite tutte le opere servili non necessarie alla vita e al servizio di Dio, e non giustificate dalla pietà o da altro grave motivo.

189. Come conviene, occupare i giorni di festa?

Conviene occupare i giorni di festa a bene dell'anima, frequentando la predica e il catechismo, e compiendo qualche opera buona e anche a riposo del corpo, lontani da ogni vizio e dissipazione.

QUARTO COMANDAMENTO

*190. Che ci ordina il quarto comandamento onora il padre e la madre?

Il quarto comandamento Onora il padre e la madre ci ordina di amare, rispettare e ubbidire i genitori e chiunque ha la potestà sopra di noi, cioè i nostri superiori in autorità.

*191. Che ci proibisce il quarto comandamento?

Il quarto comandamento ci proibisce di offendere i genitori e i superiori in autorità e di disubbidirli.

192. Perchè dobbiamo ubbidire ai superiori in autorità?

Dobbiamo ubbidire ai superiori in autorità perché «non c'è potestà se non da Dio; ... pertanto chi resiste alla potestà resiste all'ordinamento di Dio»*.

* Ai Rom., XIII, 1, 2.

QUINTO COMANDAMENTO

*193 Che ci proibisce il quinto comandamento non ammazzare?

Il quinto comandamento Non ammazzare ci proibisce di recar danno alla vita sì naturale che spirituale del prossimo e nostra; perciò ci proibisce l'omicidio, il suicidio, il duello, i ferimenti, le percosse, le ingiurie, le imprecazioni e lo scandalo.

194. Perché è peccato il suicidio?

Il suicidio è peccato, come l'omicidio, perché Dio solo é padrone della nostra vita, come di quella del prossimo: inoltre è peccato di disperazione che, di più, toglie con la vita la possibilità di pentirsi e di salvarsi.

195. La Chiesa ha stabilito pene contro il suicida?

La Chiesa ha stabilito la privazione della sepoltura ecclesiastica contro il suicida responsabile dell'atto compiuto.

196. Perché è peccato il duello?

Il duello è peccato, perchè è sempre un attentato di omicidio, e, anche, quasi di suicidio, fatto per vendetta privata, in disprezzo della legge e della giustizia pubblica; inoltre perchè con esso stoltamente si rimette la decisione del diritto e del torto alla forza, alla destrezza e al caso.

197. La Chiesa ha stabilito pene contro i duellanti?

La Chiesa ha stabilito la scomunica contro i duellanti e contro chiunque volontariamente assiste al duello.

198. Che cos'è scandalo?

Scandalo è dare al prossimo, con qualunque atto cattivo, occasione di peccare.

199. Lo scandalo è peccato grave?

Lo scandalo è peccato gravissimo, e Dio domanderà conto del male che si fa commettere ad altri con perfidi eccitamenti e con cattivi esempi: «guai, all'uomo per colpa del quale viene lo scandalo»*.

* S. Matt., XVIII, 7.

*200. Che ci ordina il quinto comandamento?

Il quinto comandamento ci ordina di voler bene a tutti, anche ai nemici, e di riparare il male corporale e spirituale fatto al prossimo.

SESTO COMANDAMENTO

*201 Che ci proibisce il sesto comandamento non fornicare?

Il sesto comandamento non fornicare ci proibisce ogni impurità: perciò le azioni, le parole, gli sguardi, i libri, le immagini, gli spettacoli immorali.

*202. Che ci ordina il sesto comandamento?

Il sesto comandamento ci ordina di essere «santi nel corpo», portando il massimo rispetto alla propria e all'altrui persona, come opere di Dio e templi dove Egli abita con la presenza e con la grazia.

SETTIMO COMANDAMENTO

*203. Che ci proibisce il settimo comandamento non rubare?

Il settimo comandamento non rubare ci proibisce di danneggiare il prossimo nella roba: perciò proibisce i furti, i guasti, le usure, e frodi nei contratti e nei servizi, e il prestar mano a questi danni.

*204. Che ci ordina il settimo comandamento?

Il settimo comandamento ci ordina di restituire la roba degli altri, di riparare i danni colpevolmente arrecati, di pagare i debiti e la giusta mercede agli operai.

205 Chi, potendo, non restituisce o non ripara, otterrà perdono?

Chi, potendo, non restituisce o non ripara, non otterrà perdono, anche se a parole si dichiari pentito.

OTTAVO COMANDAMENTO

*206. Che ci proibisce l'ottavo comandamento non dir falsa testimonianza?

L'ottavo comandamento Non dir falsa testimonianza ci proibisce ogni falsità e il danno ingiusto dell'altrui fama: perciò, oltre la falsa testimonianza, la calunnia, la bugia, la detrazione o mormorazione, l'adulazione, il giudizio e il sospetto temerario.

*207. Che ci ordina l'ottavo comandamento?

L'ottavo comandamento ci ordina di dire a tempo e luogo la verità, e d'interpretare in bene, possibilmente, le azioni del prossimo.

*208. Chi ha danneggiato il prossimo nel buon nome accusandolo falsamente o sparlandone, a che cosa è obbligato?

Chi ha danneggiato il prossimo nel buon nome accusandolo falsamente, o sparlandone, deve riparare, per quanto può, il danno arrecato.

NONO COMANDAMENTO

*209. Che ci proibisce il nono comandamento non desiderare la donna d'altri?

Il nono. comandamento non desiderare la donna d'altri ci proibisce i pensieri e i desideri cattivi.

*210. Che ci ordina il nono comandamento?

Il nono comandamento ci ordina la perfetta purezza dell'anima e il massimo rispetto, anche nell'intimo del cuore, per il santuario della famiglia.

DECIMO COMANDAMENTO

*211. Che ci proibisce il decimo comandamento non desiderare la roba d'altri?

Il decimo comandamento Non desiderare la roba d'altri ci proibisce l'avidità sfrenata delle ricchezze, senza riguardo ai diritti e al bene del prossimo.

*212. Che ci ordina il decimo comandamento?

Il decimo comandamento ci ordina di essere giusti e moderati nel desiderio di migliorare la propria condizione, e di soffrire con pazienza le strettezze e le altre miserie permesse dal Signore a nostro merito, poichè «al regno di Dio dobbiamo arrivare per via di molte tribolazioni».*

* Atti, XIV, 21.

CAPO II

Precetti generali della Chiesa

213. Che cosa sono i precetti generali della Chiesa?

I precetti generali della Chiesa sono leggi con le quali essa, applicando i comandamenti di Dio, prescrive ai fedeli alcuni atti di religione e determinate astinenze.

214. Come ha la Chiesa autorità di far leggi e precetti?

La Chiesa ha autorità di far leggi e precetti, perché l'ha ricevuta nella persona degli Apostoli da Gesù Cristo, l'Uomo-Dio; e perciò chi disubbidisce alla Chiesa, disubbidisce a Dio medesimo.

215. Nella Chiesa chi può far leggi e precetti?

Nella Chiesa possono far leggi e precetti il Papa e i Vescovi come successori degli Apostoli, ai quali Gesù Cristo disse: «Chi ascolta voi, ascolta me; e chi disprezza voi, disprezza me».*

* S. Luc., X, 16.

PRIMO PRECETTO

216. Che ci ordina il primo precetto udir la Messa la domenica e le altre feste comandate?

Il primo precetto udir la Messa la domenica e le altre feste comandate ci ordina di assistere devotamente in tali giorni alla santa Messa.

217. Chi non ascolta la Messa nei giorni di precetto, fa peccato grave?

Chi, senza vero impedimento, non ascolta la Messa nei giorni di precetto, e chi non dà modo a' suoi dipendenti di ascoltarla, fa peccato grave e non adempie il comandamento divino di santificare le feste.

SECONDO PRECETTO

218. Che ci proibisce il secondo precetto con le parole non mangiar carne nel venerdì e negli altri giorni di astinenza?

Il secondo precetto con le parole non mangiar carne nel venerdì e negli altri giorni di astinenza ci proibisce di mangiar carne nel venerdì (giorno della Passione e Morte di Gesù, Cristo) e in alcuni giorni digiuno.

219. Che cosa ordina il secondo precetto con le parole digiunare nei giorni prescritti?

Il secondo precetto con le parole digiunare nei giorni prescritti ordina di osservare il digiuno ecclesiastico nella Quaresima, in alcuni giorni dell'Avvento, nelle quattro Tempora e in alcune vigilie.

220. A che obbliga il digiuno ecclesiastico?

Il digiuno ecclesiastico obbliga all'astinenza da determinati cibi, e da altri pasti oltre il pranzo: è consentita però una seconda refezione leggera.

221. Chi è obbligato al digiuno ecclesiastico?

Al digiuno ecclesiastico è obbligato ogni fedele dai ventun anni compiuti ai sessanta, se non ne sia scusato per infermità, per lavori gravosi o per altra giusta ragione.

222. Perchè la Chiesa c'impone astinenze e digiuni?

La Chiesa c'impone in conformità dell'esempio e della dottrina di Gesù Cristo, astinenze e digiuni, per penitenza dei peccati, per mortificazione della gola e delle passioni, e per altre necessità particolari.

TERZO PRECETTO

223. Che ci ordina il terzo precetto confessarsi almeno una volta l'anno e comunicarsi almeno a Pasqua?

Il terzo precetto confessarsi almeno una volta l'anno e comunicarsi almeno a Pasqua ci ordina di accostarci alla Penitenza almeno una volta l'anno, e all'Eucaristia almeno nel tempo di Pasqua.

224. Perché la Chiesa, imponendo di confessarci e comunicarci una volta l'anno, aggiunge la parola almeno?

La Chiesa, imponendo di confessarci e comunicarci una volta l'anno, aggiunge la parola almeno per ricordarci l'utilità, anzi il bisogno di ricevere spesso, come è, suo desiderio, questi sacramenti.

QUARTO PRECETTO

225. Che ci ordina il quarto precetto sovvenire alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi o le usanze?

Il quarto precetto sovvenire alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi o le usanze ci ordina di fare le offerte stabilite dall'autorità o dall' uso, per il conveniente esercizio del culto e per l'onesto sostentamento dei ministri di Dio.

QUINTO PRECETTO

226. Che proibisce il quinto precetto non celebrar solennemente le nozze nei tempi proibiti?

Il quinto precetto non celebrar solennemente le nozze nei tempi proibiti proibisce la Messa con la benedizione speciale degli sposi, dalla prima domenica di Avvento al S. Natale e dal mercoledì delle Ceneri alla Domenica di Pasqua.

 

CAPO III

Virtù

§ 1. Virtù in generale - Virtù teologali

227 Che cos'è la virtù?

La virtù è una costante disposizione dell'anima a fare il bene.

228. Quante specie di virtù ci sono?

Ci sono due specie di virtù: le virtù naturali che acquistiamo ripetendo atti buoni, come quelle che si dicono morali; e le virtù soprannaturali che non possiamo acquistare e nemmeno esercitare con le sole nostre forze, ma ci vengon date da Dio, e sono le virtù proprie del cristiano.

*229. Quali sono le virtù proprie del cristiano?

Le virtù proprie del cristiano sono le virtù soprannaturali e specialmente la fede, la speranza e la carità, che si chiamano teologali o divine, perché hanno Dio stesso per oggetto e per motivo.

230. Come riceviamo ed esercitiamo noi le virtù soprannaturali?

Noi riceviamo le virtù soprannaturali insieme con la grazia santificante, per mezzo dei sacramenti o per l'amore di carità, e le esercitiamo con le grazie attuali dei buoni pensieri e delle ispirazioni con cui Dio ci muove e ci aiuta in ogni atto buono.

231. Tra le virtù soprannaturali qual è la più, eccellente?

Tra le virtù soprannaturali la più eccellente é la carità, perché é inseparabile dalla grazia santificante, ci unisce intimamente a Dio e al prossimo, ci muove alla perfetta osservanza della Legge e a ogni opera buona, e non cesserà mai: in essa sta la perfezione cristiana.

FEDE

*232. Che cos'è la fede?

La fede è quella virtù soprannaturale per cui crediamo, sull'autorità di Dio, ciò che Egli ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa.

233. Ciò che Dio ha rivelato e ci propose a credere per mezzo della Chiesa, dove si conserva?

Ciò che Dio ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa, si conserva nella Sacra Scrittura e nella Tradizione.

234. Che cos'è la Sacra Scrittura?

La Sacra Scrittura è la raccolta dei libri scritti per ispirazione di Dio nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, e ricevuti dalla Chiesa come opera di Dio stesso.

235. Che cos'è la Tradizione?

La Tradizione è l'insegnamento di Gesù Cristo e degli Apostoli, fatto a viva voce, e dalla Chiesa trasmesso fino a noi senza alterazione.

236. Chi può con autorità farci conoscere interamente e nel vero senso le verità contenute nella Scrittura e nella Tradizione?

La Chiesa sola può con autorità farci conoscere interamente e nel vero senso le verità contenute nella Scrittura e nella Tradizione, perché a lei sola Dio affidò il deposito della Fede e mandò lo Spirito Santo che continuamente l'assiste, affinché non erri.

237. Basta credere in generale le verità rivelate da Dio?

Non basta credere in generale le verità rivelate da Dio ma alcune, cioè l'esistenza di Dio rimuneratore e i due misteri principali, si debbono credere anche con espresso atto di fede.

SPERANZA

*238. Che cos'è la speranza?

La speranza e quella virtù soprannaturale per cui confidiamo in Dio e da Lui aspettiamo la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla quaggiù con le buone opere.

239. Per qual motivo speriamo da Dio la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla?

Speriamo da Dio la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla, perché Egli, infinitamente buono e fedele, ce le ha promesse per i meriti di Gesù Cristo; perciò chi diffida o dispera, l'offende sommamente.

CARITÀ

*240. Che cos'è la carità?

La carità é quella virtù soprannaturale per cui amiamo Dio per se stesso sopra ogni cosa, e il prossimo come noi medesimi per amor di Dio.

241. Perchè dobbiamo amare Dio?

Dobbiamo amare Dio per se stesso, come il sommo Bene, fonte d'ogni nostro bene; e perciò dobbiamo anche amarlo sopra ogni cosa «con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente e con tutte le forze» *.

* S. Marco, XII, 30.

242. Perchè dobbiamo amare il prossimo?

Dobbiamo amare il prossimo per amor di Dio che ce lo comanda, e perchè ogni uomo ò creato ad immagine di Dio, come noi, ed è nostro fratello.

243. Siamo obbligati ad amare anche i nemici?

Siamo obbligati ad amare anche i nemici, perdonando le offese, perché sono anch'essi nostro prossimo, e perché Gesù Cristo ce ne ha fatto espresso comando.

§ 2 - Esercizio degli atti di fede, di speranza e di carità - Consigli evangelici

244. Quando dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità?

Dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità molte volte nella vita, e, in particolare, quando abbiamo tentazioni da vincere o importanti doveri.cristiani da compiere, e nei pericoli di morte.

245. E' bene fare spesso atti di fede, di speranza e di carità?

È bene fare spesso atti di fede, di speranza e di carità, per conservare, accrescere e rafforzare virtù tanto necessarie, che sono come le parti vitali dell'«uomo spirituale».

246. Come dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità?

Dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità col cuore, con la bocca e con l'opera, dandone prova nella nostra condotta.

247. Come si dà prova della fede?

Si dà prova della fede confessandola e difendendola, quando occorra, senza timore e senza rispetto umano, e vivendo secondo le sue massime: «la fede senza le opere è morta»*.

* S. Giac., II 26.

248. Come si dà prova della speranza?

Si dà prova della speranza non turbandosi per le miserie e contrarietà della vita, e nemmeno per le persecuzioni; ma vivendo rassegnati, sicuri delle promesse di Dio.

249. Come si dà prova della carità?

Si dà prova della carità osservando i comandamenti ed esercitando le opere di misericordia *, e se Dio chiama, seguendo i consigli evangelici.*

* Form. 21, 22.

250. Che cosa sono i consigli evangelici?

I consigli evangelici sono esortazioni che Gesù Cristo fece nel Vangelo ad una vita più perfetta, mediante la pratica di virtù non comandate.

251. Quali sono i principali consigli evangelici?

I principali consigli evangelici sono: la povertà volontaria, la castità perpetua e l'ubbidienza perfetta.

§ 3. Virtù morale e vizio - Beatitudini evangeliche

252. Che cos'è la virtù morale?

La virtù morale é l'abito di fare il bene; acquistato ripetendo atti buoni.

*253. Quali sono le principali virtù morali?

Le principali virtù morali sono: La religione che ci fa rendere a Dio il culto dovuto, e le quattro virtù cardinali, prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, che ci fanno onesti nel vivere.

254. Perchè le virtù cardinali son così chiamate?

Le virtù cardinali son così chiamate, perchè sono il cardine, cioè il sostegno delle altre virtù morali.

255. Che cos'è la prudenza?

La Prudenza è la virtù che dirige gli atti al debito fine, e fa discernere e usare i mezzi buoni.

256. Che cos'è la giustizia?

La giustizia e la virtù che fa dare a ciascuno ciò che gli é dovuto.

257. Che cos'è la fortezza?

La fortezza é la virtù che fa affrontare senza temerità e senza timidezza qualunque difficoltà o pericolo, e anche la morte, per il servizio di Dio e per il bene del prossimo.

258. Che cos'è la temperanza?

La temperanza é la virtù che frena le passioni e i desideri, specialmente sensuali, e modera l'uso dei beni sensibili.

259. Che cosa sono le passioni?

Le passioni sono commozioni o moti violenti dell'anima che, se non sono moderati dalla ragione, trascinano al vizio, e, spesso, anche al delitto.

260. Che cos'è il vizio?

Il vizio è l'abitudine di fare il male, acquistata ripetendo atti cattivi.

261. Quali sono i vizi principali?

I vizi principali sono i sette vizi capitali,* chiamati così perché sono capo e origine degli altri vizi e peccati.

*Formula, 23.

262. Quali sono le virtù opposte ai vizi capitali?

Le virtù opposte ai vizi capitali sono: l'umiltà, la liberalità, la castità, la pazienza, la sobrietà, la fraternità e la diligenza nel servizio di Dio.

363. Gesù Cristo ha raccomandata in particolare qualche virtù morale?

Gesù Cristo ha raccomandato in particolare alcune virtù morali, chiamando, nelle otto Beatitudini evangeliche, beato chi le esercita.

364. Dite le Beatitudini evangeliche.

  1. Beati i poveri in spirito, perchè di questi è il regno de' cieli.
  2. Beati i mansueti, perché questi erediteranno la terra.
  3. Beati quelli che piangono, perchè saranno consolati.
  4. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perchè saranno saziati.
  5. Beati i misericordiosi, perchè troveranno misericordia.
  6. Beati i mondi di cuore, perchè vedranno Dio.
  7. Beati i pacifici, perchè saranno chiamati figli di Dio.
  8. Beati i perseguitati per amor della giustizia, perché di questi è il regno de' cieli*.

* S. Matt., V, 3-10.

265. Perché Gesù Cristo, nelle Beatitudini evangeliche, disse beate, contrariamente all'opinione del mondo, le persone umili e tribolate?

Gesù Cristo, nelle Beatitudini evangeliche, disse beate, contrariamente all'opinione del mondo, le persone umili e tribolate, perchè avranno premio speciale da Dio; e c'insegnò cosa ad imitarle, senza curare le fallaci massime del mondo.

266. Possono essere veramente felici quelli che seguono le massime del mondo?

Quelli che seguono le massime del mondo non possono essere veramente felici, perchè non cercano Dio, loro Signore e loro vera felicità; e così non hanno la pace della coscienza, e camminano verso la perdizione.

PREGHIAMO

Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perchè possiamo meritare quello che ci promettesti, fa' che amiamo quanto comandi 1.

Fa', o Dio onnipotente, che noi sempre pensiamo cose ragionevoli, e nel parlare e nell'operare eseguiamo quelle che a te piacciono 2. Te ne supplichiamo per il tuo Figliuolo Gesù Cristo, ecc.

1 Orazione della Domenica XIII dopo la Pentecoste.

2 Orazione della Domenica VI dopo l'Epifania

ultimo aggiornamento: 06.11.2007

 
 
 
 
 
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