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Scheda n. 28

(di Alessandra Geromel Pauletti)

Da:
Il Museo di san Pio X a Salzano
Argenti, tessuti e arredi sacri dal Quattrocento al Novecento
Amministrazione Comunale di Salzano, 1999 
Pag. 87

stendardo (fronte)

stendardo (retro)

N. inv. 21

STENDARDO PROCESSIONALE

Inizi del XX sec. - Italia (ambito locale)

Dimensioni cm. 173x82
Definizione tecnica tela di canapa dipinta

Stendardo in robusta tela di canapa, dipinto ad olio su entrambe le facce e caratterizzato da un profilo a cappe posto lungo il lato corto inferiore. Da una parte viene rappresentato Cristo Crocifisso nell'iconografia ricorrente che lo dipinge coperto d'un semplice telo avvolto ai fianchi, con la testa leggermente reclinata lateralmente. Ai piedi della croce è un teschio, dove si scorge il profilo del monte Golgota, che si affaccia sull'orizzonte sulfureo delle nuvole.

L'altra faccia presenta invece due angeli con coroncine di fiori, inginocchiati in atto di adorazione, vestiti di una candida tunica cinta in vita e profilata allo scollo e ai polsi da galloni dorati; un ostensorio in forma di reliquiario viene collocato in posizione centrale rispetto alla superficie dipinta, caratterizzandosi come fine opera di oreficeria ispirata all'architettura neogotica, profilata da guglie e pinnacoli che si protendono verso il cielo - dove terminano con piccole croci - e statuette di Santi entro edicole; reca al suo interno il simbolo eucaristico con la scritta IHS.

Un reliquiario molto simile, cui il pittore può essersi ispirato per rappresentare quello raffigurato nello stendardo è conservato fra l'argenteria di pertinenza della chiesa, anch'esso datato agli inizi del Novecento, indicato come "reliquiario di San Carlo Borromeo", per il quale si rimanda all'inv. n.111 (scheda n. 77).

Sul fondo è un cartiglio srotolato, con la scritta "Venite adoremus".

Gli inventari rinvenuti nell'Archivio Parrocchiale e in quello Diocesano di Treviso riportano a partire dal 1838, l'elenco degli stendardi di pertinenza della chiesa salzanese, il cui numero aumenta in breve tempo fino ad arrivare a cinque "Penelli pelle Processioni" del 1852.

Uno "stendardo di seta dorato a mordente della Confraternita del Santissimo" compare anche fra le spese sostenute nel 1873 - a ringraziamento per la cessazione del colera - per il quale si pagano £. 560 (BACCHION, 1925, p. 100).

Caratteristiche stilistiche assegnano il manufatto alla seconda metà dell'Ottocento, probabilmente realizzato in loco o nella vicina città di Padova, dove venne acquistato l'altro stendardo (inv. n. 20 - scheda precedente), al quale si rimanda.

Gallone cm. 3,3 in cotone avorio a forte torsione, con disegno geometrico, posto lungo i lati dello stendardo; frangia serica di cm. 5 in cotone avorio e nero a profilare il margine inferiore smerlato.
Condizioni ottime; lo stendardo è stato appena restaurato.

Ultimo aggiornamento: 04.08.2007

 
 
 
 
 
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